PREDICA DOMENICALE DEL 16 NOVEMBRE 1456

Il Cappellano arrivò come suo solito molto presto, ma stavolta diversamente dalle altre volte non si recò direttamente in sacrestia, ma si fermò in chiesa si inginocchiò ai piedi del'altare per un pò, e si ritirò in preghiera, la sua concetrazione e la sua immersione nella preghiera era tanta che perse la cognizione del tempo e solo le campane che indicavano il mezzodì lo destarono e si fiondò n sacrestia dove frettolosamente indossò i paramenti sacri ed uscì per celebrare...

Fratelli e sorelle carissimi,
I recenti fatti accaduti nel nostro regno mi inducono a riprendere un argomento che pensavo fosse scontato, Dragoni carissimi alcuni dei più grandi peccati del nostro tempo sono l'insolenza, la superbia e soprattutto la bramosia di potere, chi esercita la violenza contro un'altro fratello non è degno del paradiso solare, egli dev' essere considerato peggio che di un animale, non vè in lui nessuna qualità nè virtù chi esercita la violenza per ottenere il potere e soggiogare un popolo non è degno di questo mondo, ma se tanto è subdola e meschina una persona che compie questi atti allo stesso modo lo sono coloro che lo seguono e in lui vedono del bene, sciocchi e stolti non sanno che così stanno solo acquistando un posto all'inferno lunare!!!
Voi carissimi fratelli e sorelle, che so siete degli ottimi figli dell'Altissimo, non porgete orecchio a chi vi tenta promettendovi il potere, perchè egli non ha alcun potere in quanto nessuno gliel'ha dato ma lui con la forza delle armi e con l'insolenza l'ha conquistato e non è degno di quel potere!!!
Siate attenti, dunque, e cauti perchè il mondo in cui viviamo è intriso di male e molte persone possono cadere nelle sue tentazioni.
So che saprete essere attenti e cauti non fatevi sedurre dal male e dai suoi messageri!!! Chi diffonde morte e sofferenza và combattuto per difendere i valori e le virtù che ci hanno resi uomini!!!
Vi affido nelle mie preghiere all'Altissimo e ai suoi due Profeti Aristotele e Christos perchè per voi possano sempre essere un faro scintillante nel buio mare del mondo!!!
Andate in pace.

Si inginocchio dinnanzi all'altare e si recò in Sacrestia e attese un pò che qualcuno passasse a salutarlo...

Stormhawk restò qualche minuto assorta in meditazione dopo che il cappellano si fu ritirato.
Le predica domenicale l'aveva fatta riflettere ancora di più sui recenti avvenimenti... tante vite spezzate inutilmente per la brama personale di alcuni individui.
Si alzò e raggiunse il cappellano in sagrestia: "Grazie per averci ricordato ancora una volta il motivo per cui siamo qui, in questi momenti bui... Da parte mia farò tutto il possibile perchè altre vite non siano spezzate inutilmente"
E ringraziato ancora Piccolomini, lo salutò e uscì con una rinnovata forza di volontà.

Dopo aver ascoltato con attenzione la santa predica domenicale, che sempre ravviva gli animi e induce alla riflessione, mi raccolsi in meditazione, cercando di trovare conferme in me stesso e ispirazione dalla fede... Pensai che le seduzioni del mondo sono sempre infime, ma che purtroppo è la stessa banalità del male la sua vera astuzia. Pregai l'Altissimo di accordarmi il coraggio per seguire ancora la via del bene, nonostante le difficoltà che essa comporta. Poi mi recai in Sacrestia, par chiedere al nostro amatissimo padre... di pregare per me e per i miei cari.

Entrato in chiesa, San, si sedette su una panca...
Rimase a pregare...pregava per il ducato, per Alessandria che in caso di attacco sarebbe stata rasa al suolo, e per i briganti.
Pregava per quest' ultimi sperando di fargli capire l' errore che commettevano durante i vari saccheggi e sperava in una loro conversione.
Alzatosi fece il segno di croce e uscì.

Come ogni Domenica Romualdo andò alla cappella ad ascoltare la Santa Messa, rifletté a lungo sulle parole della predica domenicale sopratutto pensando a quanto accadeva in questi giorni nel ducato e nei ducati vicini dove un gruppo di 15 uomini se pur molto forti ed organizzati terrorizzava un intero ducato. Con questi pensieri nel cuore Romualdo andò in sagrestia ad abbracciare suo figlio e congratularsi con lui.
Che Aristotele vegli su di noi che in questo momento rischiamo le nostre esistenze per proteggere il ducato.