Storm quel venerdì era agitatissima.
Era la prima volta che si rivolgeva a tutti loro non come semplice Dragone ma come loro guida spirituale, un compito che le pareva proibitivo se pensava al suo predecessore Piccolomini. Arrivò presto in sagrestiae cominciò a preparare la predica.
Aveva pensato di anticipare la predica così che i fratelli Dragoni avrebbero avuto il tempo di riflettere con serenità durante i prossimi giorni.
Giunta l'ora si alzò, si vestì con i paramenti sacri e salì sul pulpito.
Strinse forte il leggio, per nascondere il tremito, e, cercando di mantenere ferma la voce, parlò ai suo fratelli.
Cari fratelli,
è con immensa gioia ed altrettanto timore che ricevo questa eredità da Padre Piccolomini. Spero che comprenderete se farò errori in questa giornata molto speciale.
Oggi vorrei parlarvi di un compito molto importante del nostro Ordine: l’insegnamento.
Negli ultimi tempi ci sono stati eventi che hanno richiesto la nostra attenzione come difensori del Ducato, ma noi assolviamo un ruolo rilevante anche come guide verso i nostri concittadini.
Spesso mi sono domandata quale sia la dote veramente necessaria per poter insegnare.
Penso ora di poter dire che il vero Maestro non trasmette cioè che conosce, perché questo è solo suo, ma trasmette l’amore per la conoscenza.
“Il musico può cantarvi la melodia che è nell'aria, ma non può darvi l'orecchio che fissa il ritmo, né l'eco che rimanda il suono”
Noi dobbiamo rendere consapevoli i nostri allievi del potenziale che è in loro. Non possiamo obbligarli ad imparare, ma possiamo far vedere loro l’amore, la tenacia e la fede che noi mettiamo nelle nostre azioni.
Impareranno solo se troveranno in noi la gioia di trasmettere la nostra fiducia nelle loro capacità.
E’ un lavoro lungo, difficile, che richiede un grande impegno, ma che dà immense soddisfazioni.
E’ un lavoro su noi stessi, che ci porta giorno dopo giorno a leggere la nostra anima e ad imparare dai nostri errori se lo sapremo vivere con umiltà.
Combattiamo per il nostro Ducato, fratelli, senza scordare che la libertà viene anche dalla conoscenza. I nostri concittadini saranno liberi veramente quando conosceranno.
Vi lascio con queste parole. Che possano essere per voi fonte di ispirazione e guida nei momenti bui.
Il maestro che cammina all'ombra del tempio tra i discepoli non elargisce la sua sapienza, ma piuttosto la sua fede e il suo amore.
E se davvero è saggio, non vi invita ad entrare nella dimora del suo sapere, ma vi guida alla soglia della vostra mente.
Poi, più serena nell'animo, si diresse in sagrestia dove ripose i paramenti e si fermò un poco a ringraziare Aristotele, prima di riprendere i lavori quotidiani.