Predica del 03maggio 1457

Storm aveva pensato parecchio a cosa dire ai suoi fratelli Dragoni e finalmente trovò le parole che il suo cuore cercava.
Si recò in sagrestia e stava per vestirsi con i paramenti quando decise invece di entrare con la sua uniforme da Dragone.
Quel giorno sarebbe stata solo un Dragone in mezzo ai Dragoni e Aristotele avrebbe capito.

Amici, fratelli...
Il dovere più grande che ha un cavaliere è ascoltare il suo prossimo.
Se non ascoltiamo il nostro prossimo, come potremo mai aiutarlo? E spesso, troppo spesso, il silenzio parla più di cento parole.
Oggi farò silenzio e ascolterò voi, sarete voi, se lo vorrete a parlare a tutti noi e lasciare che il vostro cuore si liberi dei suoi pesi.
Se non ve la sentirete invece, staremo qui ad ascoltare il silenzio e riflettere su noi stessi.

C'è il silenzio del cielo prima del temporale,
delle foreste prima che si levi il vento,
del mare calmo della sera, di quelli che si amano,
della nostra anima,
poi c'è il silenzio che chiede soltanto
di essere ascoltato.


Storm sedette e ascoltò.

Artifex era immersa in un silenzio assoluto, pure la cappella era gremita. Chiuse gli occhi e avvertii soltanto il battito del suo cuore battere all’unisono con i cuori dei cavalieri impavidi che la circondavano. Le parole di Storm erano colme di saggezza ma ancora di più lo era il suo fermo silenzio per indurli a riflettere.
Fratelli vi parlo con umiltà e con grande emozione, questo momento prezioso ci unisce così in profondità, e in questa unità diventiamo un'unica forza tesa al sostegno della giustizia.