Predica del 14 luglio 1457

Storm si diresse in sagrestia...
Non era domenica, non era un giorno particolare, era un altro giorno come tanti altri.
Un giorno carico di tristezza, di sospetti, di accuse...
Storm entrò a passo sicuro nella piccola Cappella. Era fresco al suo interno, mentre fuori la calura estiva si faceva sempre più minacciosa per tutti i soldati costretti nelle armature.
Non sapeva quanti Dragoni avrebbe trovato al Castello, ma sapeva che doveva essere lì con loro se avessero avuto bisogno.
Ai Dragoni presenti si rivolse duqnue così

"Fratelli,
so quanto dolore, quanta stanchezza, quanta rabbia albergano ora nei vostri cuori.
Non ci sono cure a tutto ciò. Questo è il prezzo che si paga in ogni guerra, purtroppo.
Ma non siete soli! Aristotele è con noi e nella sua giustizia provvede ai nostri bisogni quando non ce lo aspettiamo.
Dobbiamo avere fiducia. I nostri Cardinali, i vescovi e la Chiesa tutta si sta adoperando per raggiungere l'agognata pace, che non sia solo un tregua temporanea.
Ma non dobbiamo lasciare che il nostro cuore ceda alla rabbia.
Mai come in questo momento la calma è la nostra sola consigliera.
Preghiamo quindi insieme per la pace e perchè il nostro Ordine esca indenne da questa brutta avventura.
Che Aristotele sia sempre con voi!"

Detto questo si sedette nel giardino all'ombra fresca del suo albero preferito, attendendo nel caso qualche dragone avesse bisogno di lei.

Romualdo si trovava nella cappella quando il cappellano dell'ordine inizio la sua predica, la calma era sempre stata la sua virtù maggiore, sapeva che ormai per l'ordine erano gli ultimi giorni e i veri nemici di Milano che albergavano nel suo seno e l'avevano sfruttata per crescere e diventare forti andando ad ubriacarsi e gozzovigliare nelle taverne ricevendo da mangiare cibi pregiati dal ducato con la scusa di difenderlo quando poi non difendevano da nulla visto che l'unico attacco Milano lo ricevette da loro in passato, non certo dai nemici di oltre frontiera, che nemici non erano ma anzi avevano sempre aiutato Milano e si erano comportati con onore. Cosi uscito dalla chiesa abbraccio storm in segno di fratellanza

Figlia mia ormai é finita il sogno é infranto, l'unica nostra speranza di sopravvivere é il nuovo ordine che da questo nascerà ma la sua sede non sarà a Milano ma oltre in terra di Francia, dovremmo imparare il francese mi sà sussurrò sorridendo .

Storm guardò il Grande Dragone con le lacrime agli occhi.
Quando un sogno si infrange porta sempre dolore con se e in quel sogno avevano creduto tutti loro.

Abbracciò il Grande Dragone

"Padre, ho sempre cercato di fare il bene dell'Ordine, e tutto ciò che ho imparato da te e da tutti i fratelli non lo scorderò mai... qualsiasi cosa dovesse succedere.
Ma fino a che il Tribunale non si sarà pronunciato noi siamo i Cavalieri dei Dragoni! E di sicuro non lascerò i miei fratelli da soli in questo momento di difficoltà"