Come suo solito Piccolomini giunse, la mattina presto nella Cappella del Castello, si ritirò nella sagrestia e restò a vegliare in preghiera finchè la campana non suonò, si vesti, indossò i paramenti sacri e fece ingresso nella chiesa, greita di cavalieri, ed esordì:
" Cari fratelli e sorelle,
Con piacere ho notato che allcuni di voi mi hanno già da dmenica scorsa manifestato la loro disponibilità alla collaborazone nella diffusione del Credo aristotelico. Ora sarebbe corretto che voi prendendo esempio da questi vostri buoni compagni, che vi interessiate di più nella diffusione della Fede, a breve inizierò a tenere qui in Cappella dei corsi di catechesi, in maniera da educare voi alla Fede affinchè nel compimento del vostro compito di Dragoni vi impegnata a vostra volta ad educare i figli e le figle che incontrerete nel vostro cammino.
Dopo questa premessa, vorrei quest'oggi parlarvi e farvi riflettere sul ruolo fondamentale svolto dalla Fede nel nostro Ordine, proviamo ora per un attimo ad immaginare la nostra vita senza la fede... Immaginate... Sarebbe un mondo vuoto, che scopo avrebbe tutto il lavoro, lo studio, la ricerca della conoscenza, il tribolare se poi non vi è nessuno scopo finale senza che questo venga indirizzato ad uno scopo superiore nulla avrebbe senso. Pensate saremmo semplicemente come gli animali che hanno come unico scopo mangiare, dormire e riprodursi.
Ma per fortuna nostra, carissimi amici, noi abbiamo l'Altissimo che manifestatosi per mezzo di Aristotele e Christos, ha portato al mondo la sapienza e la sua conoscenza, ci ha fatto sapere ch dopo la morte non saremmo persi nell'oblio ma potremmo godere della sua visione con i suoi Profeti, gli Apostoli e tutti i Santi, che uomini come noi hanno colto fino in fondo la parola dell'Altissimo e l'hanno applicata nella loro vita diventando suoi testimoni.
Così dovete essere anche voi testimoni dell'Altissimo con la Vostra stessa vita!!!
Sono certo che potete farcela!
Amen.
Uscì dalla cappella e rientrò in sagrestia, si tolse i paramenti sacri e rimase come suo solito in attesa, che qualcuno passasse a salutarlo!